L’entrata a scuola di un bambino… speciale

SCHEDA DEL FILM

  • TITOLO ORIGINALE: Wonder
  • REGIA: Stephen Chbosky
  • INTERPRETI: Julia Roberts, Owen Wilson, Jacob Tremblay, Izabela Vidovic, Mandy Patinkin, Daveed Diggs, Noah Jupe, Danielle Rose Russell, Nadji Jeter
  • SCENEGGIATURA: Stephen Chbosky, Steve Conrad, Jack Thorne
  • FOTOGRAFIA: Don Burgess
  • MONTAGGIO:Mark Livolsi
  • MUSICHE:Marcelo Zarvos
  • TRUCCO: Bree-Anna Lehto, Darah Wyant
  • ANNO: 2017

“Sono stato sottoposto a 27 operazioni che mi hanno aiutato a respirare, a vedere, a sentire senza un apparecchio e perfino ad avere una faccia migliore, ma nessuno mi ha dato una faccia normale” ci racconta all’inizio del film l’undicenne August Pullman. Auggie, è così che lo chiamano, è nato affetto da una rara sindrome che deforma il viso e fino agli 11 anni è cresciuto protetto dalla famiglia con la madre che gli ha fatto anche da maestra. Ma per i genitori è arrivato il momento che Auggie si integri nella società, che conosca altri bambini, costruisca la sua rete di amicizie e, anche se tra molti dubbi e tante paure, decidono di iscriverlo a una scuola pubblica. E il film ci raccolta il suo primo anno di scuola media.

La scuola è uno spaccato della società: incontrerà il bullo, il sensibile, l’indifferente. Incontrerà e conoscerà chi si farà condizionare dal suo volto e chi andrà oltre, apprezzando la sua gentilezza e determinazione. Una famiglia straordinaria e una sorella che lo adora nonostante si senta spesso trascurata, dato che tutte - o quasi - le attenzioni e tutto il tempo sono dedicati al fratello.

E Auggie sa che in famiglia troverà sempre protezione.

L’interessante del film è che mette al centro la Scuola. Ė li che, secondo me, sta l’idea centrale del film: formando ed educando gli alunni si possono porre le basi per un mondo migliore. Ė nella scuola dove l’inclusione, l’accettazione, la solidarietà prendono forma che cominci a crescere e a confrontarti con gli altri. Non sempre le cose vanno bene, ma impari ad incassare e a reagire. E Auggie quando è in difficoltà mette un casco da astronauta e vede, come amico immaginario, uno degli eroi di Star Wars e risponderà sempre anche alla peggiore angheria con gentilezza. Ed è proprio con la gentilezza che conquisterà tutti. La scuola è un microcosmo dove Auggie impara a relazionarsi, ad osservare e scopre che in fondo nessuno è normale o privo di difetti. Altro aspetto interessante è che nel film ascoltiamo il punto di vista di Auggie, ma anche quello della sorella e del preside. Punti di vista raccontati in prima persona che sono la struttura del romanzo dalla quale è tratto il film.

Un film allo stesso tempo semplice ed efficace. Tocca argomenti come quello di drammatica attualità del bullismo e di come spesso nasca da problemi e comportamenti familiari. Alla fine dell’anno scolastico Auggie dirà a sua madre “Grazie per avermi mandato a scuola” e riceverà un premio per la sua “forza silenziosa che ha trascinato la maggior parte dei cuori”, come dirà il preside nella cerimonia finale. Il romanzo, scritto da R.J. Palacio, prende spunto da un episodio veramente accaduto alla scrittrice. Un giorno incontrò una ragazzina affetta dalla Sindrome di Treacher Collins e come reazione si allontanò immediatamente temendo che suo figlio potesse spaventarsi, fare domande o commenti imbarazzanti. Ma una volta a casa si vergognò di quella reazione e fu questo a spingerla a scrivere il romanzo. L’autrice ha anche seguito la realizzazione del film e il libro ha avuto, su richiesta di tantissimi lettori, tre sequel dove si racconta la storia dai punti di vista di Julian il bullo, del migliore amico Christopher e dell’alunna Charlotte.