Kobe Bean Bryant (Filadelfia, 23 agosto 1978 – Calabasas, 26 gennaio 2020) è considerato tra i migliori giocatori nella storia dell'NBA.  

Figlio di Joe Bryant e nipote da parte di madre di Chubby Cox, entrambi ex giocatori di basket, Bryant iniziò a giocare dai 3 anni e visse in Italia dai 6 ai 13 anni, spostandosi nelle varie città dei club per i quali giocava il padre. Tornato negli Stati Uniti guadagnò fama a livello nazionale vincendo il titolo statale con la Lower Merion High School.  

Non ancora diciottenne, debuttò tra i professionisti il 13 novembre 1996 con i Los Angeles Lakers diventando il debuttante più giovane nella storia dell'NBA. Durante una prima stagione con un minutaggio limitato, l'anno seguente, diventò la guardia titolare e a fine anno venne incluso per la prima volta nell'All-NBA Team. 

Bryant vinse il suo primo titolo con i Lakers nel 2000, impresa ripetuta nel 2001 e nel 2022, anche grazie a lui che nelle ultime due partire realizzò 30 e 31 punti. La stagione successiva Bryant terminò per la prima volta a 30 punti di media, ma nei playoffs i gialloviola non riuscirono a ripetersi venendo sconfitti al secondo turno.  

Nel 2003 Bryant venne arrestato: una diciannovenne dipendente di un Hotel, lo accusò di averla violentata. Bryant confessò di aver avuto un rapporto sessuale, ma negò la violenza. Il processo si concluse nel 2004 con il ritiro delle accuse da parte dei legali della ragazza. Nel 2008 Bryant disputò i Giochi olimpici di Pechino e vinse la medaglia d'oro, nella combattuta finale contro la Spagna (si ripeterà ai giochi di Londra del 2012). La stagione successiva i Lakers vinsero di nuovo il titolo e Bryant vinse per la prima volta il premio di MVP delle finali.  

Un riconoscimento che ottenne anche nel 2010, vincendo per la quinta volta le finali e diventando il miglior marcatore nella storia dei Los Angeles Lakers (tutt'oggi, con oltre 33.600 punti, è il quarto miglior marcatore di sempre nella storia dell'NBA). Il 29 novembre 2015, dopo diversi infortuni che hanno segnato le sue ultime stagioni, Bryant annunciò il suo ritiro dall'attività agonistica. La lettera con cui lo fece fu convertita in un cortometraggio animato intitolato “Dear Basketball”. Nel gennaio 2018 la pellicola vinse l’Oscar come miglior cortometraggio d’animazione, rendendo Bryant il primo sportivo in assoluto a vincere tale premio. 

Morì in un incidente aereo, precipitando con il suo elicottero a causa della nebbia il 26 gennaio 2020, assieme alla figlia di tredici anni Gianna e altre sette persone. Il suo impegno sociale lo portò a creare, prima, la “Kobe Bryant China Fund”, per favorire l'educazione scolastica e sportiva dei ragazzi in Cina, e in seguito, insieme alla moglie, la “Kobe & Vanessa Bryant Family Foundation”, che si impegna verso i più giovani abitanti di Los Angeles in difficoltà. Fu anche ambasciatore ufficiale dell'After-School All-Stars, organizzazione nonprofit che provvede al doposcuola dei ragazzi. 

In generale fu protagonista di tante iniziative benefiche, come quando donò un milione di dollari per aiutare i soldati a integrarsi nella vita civile.  

“Lo sport è un grande insegnante. Penso a tutto ciò che mi ha insegnato: cameratismo, umiltà, capacità di superare le differenze”.  

“Non importa quanto segni. Quello che conta è uscire dal campo felice”.  

Kobe Bryant