Cervidi. Parco di Naquane - Foto Luca Giarelli, Wiki media Commons
In Italia, scrigno dell’arte, si nasconde, anzi è ben visibile l’arte primordiale, sotto forma di comunicazione, fondamento di ogni espressione artistica, che successivamente modificherà le sue modalità sia come tecnica che come messaggi. È l’arte dei Camuni, fatta di segni e incisioni su pietra.
“Un’arte” che non necessita di cornice.
Le incisioni rupestri della Val Camonica si trovano in provincia di Brescia e si estendono in un area di 70 chilometri non ancora completamente esplorata. Nel 1979 è stato il primo sito nazionale iscritto nella lista Unesco, l'organizzazione dell'Onu per l'educazione, la cultura e la scienza.
Le incisioni furono realizzate lungo un arco di tempo di ottomila anni. La maggior parte con la tecnica della martellina; in numero minore quelle ottenute attraverso il graffito
Le figure si presentano a volte semplicemente sovrapposte senza ordine, ma spesso, invece, sono in relazione logica tra loro. I petroglifi raffigurano temi legati all'agricoltura, alla caccia al cervo, ai duelli, oltre a figure geometrico-simboliche.
Ogni immagine è un ideogramma che rappresenta non tanto l'oggetto reale, ma la sua idea.
Tra i segni più noti scoperti in Val Camonica spicca la Rosa camuna, che è stata adottata come logo ufficiale della regione Lombardia. Nel dialetto locale della Val Camonica le incisioni rupestri vengono indicate col termine riduttivo di “pitoti”, ovvero pupazzi
L’arte rupestre è visibile in Val Camonica in vari siti: il Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane, il Parco archeologico comunale di Seradina - Bedolina, il Parco archeologico nazionale dei massi di Cemmo, tutti nella zona di Capo di Ponte, e il Parco comunale archeologico e minerario di Sellero.