Giugno 2019. Serhij Bubka visita il Centro internazionale per bambini Artek
Serhij Nazarovyč Bubka, nato a Lugansk il 4 dicembre 1963 e noto internazionalmente con la versione russa del suo nome, Sergej Bubka, è stato uno degli astisti più importanti dell’ultimo secolo e ha gareggiato prima sotto la bandiera dell’Unione Sovietica e, successivamente, sotto quella dell'Ucraina.
Bubka iniziò a dedicarsi al salto con l'asta all'età di nove anni e si fece conoscere dal mondo dell'atletica nel 1983 quando vinse ai Mondiali di Helsinki con la misura di 5,70 metri. Nel 1984 l’URSS, insieme a quasi tutto il blocco sovietico, boicottò le Olimpiadi di Los Angeles, negli Stati Uniti, e quindi Bubka non partecipò, ma negli anni seguenti stabilì dei nuovi standard per il salto con l'asta: oltrepassò per primo i 6 metri il 13 luglio 1985 a Parigi, altezza considerata per lungo tempo irraggiungibile.
Nell'arco di quattro anni, tra il 1984 e il 1988, migliorò progressivamente il proprio record mondiale di 21 centimetri, più di quello che qualunque altro astista avesse ottenuto nei 12 anni precedenti.
Le chiavi del successo di Bubka furono la sua velocità in pedana e la sua forza fisica.
Questo gli permise di usare aste più lunghe e rigide di quelle usate normalmente, ottenendo come risultato una migliore azione catapultante. Era anche famoso per la sua tecnica, impugnando l'asta più in alto dei suoi avversari.
Nel 1991 fu il primo atleta a superare 6,10 metri.
Il 31 luglio del 1994 a Sestriere, in Italia, Bubka sorprese tutti decidendo di provare a saltare l’asticella posizionata a 6,14 metri.
Ci riuscì e con quel salto stabilì il suo 17esimo record del mondo di salto con l’asta all’aperto, imbattuto per vent’anni. Forse la sua medaglia più gratificante rimane quella d'oro conquistata ad Atene nel 1997, al suo ultimo Campionato del Mondo a 36 anni suonati. Il suo ritiro ufficiale dalla scena agonistica avviene il 4 febbraio 2001: nell'occasione la città di Donetsk gli dedica una statua in bronzo che lo raffigura in posa solenne.
Dal ritiro Bubka ha iniziato una carriera di imprenditore e dirigente sportivo. Dal 2002 al 2006 è stato anche membro del Parlamento ucraino impegnandosi su questioni riguardanti le politiche giovanili, la cultura fisica, lo sport e il turismo.
Bubka si è sempre impegnato anche per gli altri e dalla fine degli anni '80 ha fondato a Donetsk, la città che l'aveva cresciuto, il "Bubka Sport Club", un centro di atletica leggera che conta circa 300 giovani iscritti e dieci allenatori, i cui salari sono tutti coperti da Bubka.
Il campione sostiene anche il programma di sviluppo delle Nazioni Unite, quello dell'Organizzazione mondiale della Sanità e della Lotta contro la tubercolosi, l'UNESCO, il programma a sostegno dei bambini vittime del disastro ambientale di Chernobyl e il Coordinamento Regionale e Nazionale per la protezione sociale dei disabili e dei bambini orfani.
La citazione
“Questo è un grande giorno. Si tratta di una grande prestazione. Sono molto felice per Renaud. Orgoglioso, anche perché è un grande atleta e un esempio da seguire. È un successore ideale”.
Febbraio 2014. Il commento di Bubka alla prestazione del francese Renaud Laville, che dopo 20 anni ha superato il suo record del mondo, saltando 6,16 metri.