L’accessibilità, il trasporto, gli insegnanti, i compagni: l’esperienza sui banchi di cinque alunni con disabilità di oggi e di ieri
Barriere architettoniche e accessibilità, il miraggio dello scuolabus e il problema del trasporto, il rapporto con insegnanti e compagni: sono questi i problemi con cui si misura quotidianamente il diritto allo studio delle persone con disabilità. Abbiamo chiesto a cinque nostri amici di raccontare la loro esperienza scolastica, in corso o passata, evidenziando gli ostacoli incontrati, ma anche quanto di buono si è fatto e si fa per dare a tutti la possibilità di studiare e formarsi insieme ai propri coetanei.
Gabriele
GABRIELE TORCUTTI
“Un accoglienza speciale”
Ho 15 anni e quest’anno ho frequentato la classe prima al liceo scientifico “Copernico” di Udine.
Ho iniziato il mio percorso scolastico alle elementari “Marconi” di Passons per poi proseguire le medie all’istituto “Bertoli” di Pasian di Prato.
Dal punto di vista delle barriere architettoniche non ho mai incontrato problemi, tutte le scuole in cui ho studiato erano completamente accessibili grazie a scivoli e ascensori abbastanza grandi.
Il trasporto, invece, è sempre stato a carico della mia famiglia, in particolare di mia madre che mi porta a scuola e mi viene a riprendere.
Al di là dell’accessibilità dei mezzi, il problema a cui non si è mai trovata soluzione è quello di chi potesse aiutarmi a togliere il giubbotto quando arrivo e a rimetterlo quando me ne vado.
L’assistente domiciliare che mi aiuta, infatti, viene solo per un’ora al giorno a metà mattina, per accompagnarmi in bagno, e non può ritornare in altri orari. Un’altra nota dolente sono sempre state le gite scolastiche.
Partecipare è sempre stato complicato e qualche volta ho anche rinunciato.
Quest’anno è andata bene, ma ho comunque dovuto viaggiare per conto mio su un automezzo attrezzato per trasportare chi usa la carrozzina, invece che sul pullman insieme ai miei compagni. Cosa che spero di poter fare in futuro.
Con gli insegnanti non ho mai avuto esperienze negative. Certo, all’inizio di ogni ciclo è capitato che fossero un po’ disorientati, ma dopo avermi conosciuto e aver capito la mia situazione, tutti sono sempre stati molto disponibili.
Quest’anno, poi, devo dire di aver trovato un’accoglienza davvero speciale da parte di tutti i professori che, anche su stimolo della dirigente, hanno persino imparato ad usare la macchina della tosse e, quando ne ho avuto bisogno, mi hanno aiutato ad usarla.
Al “Copernico” mi trovo molto bene, anche con i compagni, con i quali riesco anche a ritagliarmi qualche spazio di autonomia in più anche dalla famiglia. Un giorno a scuola sono venuti anche due miei compagni della squadra di hockey in carrozzina dei “Madracs” a parlare di questo sport e dei Campionati mondiali che ci saranno a Lignano a settembre e l’insegnante ha lanciato l’idea di organizzare un’uscita di classe per andare a vedere qualche partita. Sarebbe davvero bello.
La UILDM di Udine ama la scuola e coglie ogni occasione per ritornare tra i banchi. Lo fa proponendo semplici testimonianze o, più spesso, piccoli progetti didattici, preparati con serietà e passione. Per saperne di più e vedere le immagini dei nostri interventi guarda la sezione scuola sul nostro sito www.uildmudine.org