Un pomeriggio in giro per il centro di Pordenone
Un tranquillo giovedì pomeriggio di maggio, due amici, la mia carrozzina elettrica e la città di Pordenone. Quando, chi e dove di un breve racconto informativo e riflessivo utile a tutti.
Quel pomeriggio avevamo scelto di andare al cinema a vedere l’ultimo film di Sorrentino. Arrivati a Fiume Veneto la prima simpatica sorpresa è stata trovare l’ascensore dell’Uci Cinemas fuori uso. Niente da dire, ce la si può prendere con la sfortuna o teorizzare un complotto per cui non volevano farmi vedere il film su Berlusconi ma, di fatto, non me la sento di prendermela con il personale o la struttura, può succedere.
Niente film dunque, che facciamo? Andiamo a fare un giro in centro a Pordenone. Non sono un habitué delle passeggiate in corso Vittorio Emanuele facendo le vasche tra piazza XX Settembre e piazzetta Cavour, quindi ero tutto sommato contento di godermi un po’ di città. Ci avviamo serenamente sotto i portici e il mio occhio clinico abituato scannerizza la situazione. Dovete sapere che, quando ci si muove in carrozzina, sembra di avere il sonar delle navi: ti accorgi subito di ogni sobbalzo, scalino o dislivello, raggiungendo con l’esperienza la sensibilità di un calibro nel misurare soprattutto ciò che puoi o non puoi fare, dove puoi o non puoi andare. È così che apprezzo effettivamente la buona percorribilità e accessibilità dei marciapiedi costeggianti la strada. Potendo scegliere, preferisco le lisce piastrelle sotto i portici al divertente effetto massaggio a vibrazione del ciottolato della via principale. Ciò che mi fa rimanere un po’ male è constatare come oggi, nel progreditissimo 2018, ci siano ancora molti negozi ed esercizi commerciali con scalini all’ingresso che per me sono al pari della barriera del Trono Di Spade
A prescindere dal mio interesse ad entrare nello specifico negozio, penso ci siano tante persone al mondo che, come me, avrebbero diritto a poter entrare dove vogliono come tutti.
Mi chiedo come mai, nonostante una normativa di legge precisa sull’abbattimento delle barriere architettoniche, in una città come Pordenone non sia ancora possibile la pari accessibilità.
Amici miei, non pretendo la rampa in marmo di Carrara, però una pedana in alluminio dal ferramenta non farà fallire la vostra attività, anzi, ne ricaverete ampliando la vostra clientela a tutti quelli che come me che non vedono l’ora di venire a fare acquisti nei vostri locali. Cercando di non essere solo rompiscatole ma anche un po’ ironico, faccio seriamente questo appello. La mia voce non sarà che una goccia nel mare, ma se vogliamo garantire la serenità di una passeggiata a tutti, c’è da far capire in ogni modo possibile che quel “quasi” che ho messo nel titolo fa una bella differenza.
Grazie!
Questo articolo è stato pubblicato nel blog “I ragazzi della panchina” https://iragazzidellapanchina.wordpress.com