In mille per i Madracs!
Il duro lavoro, l’impegno e la passione portano sempre dei grandi risultati, basta crederci e saper attendere. Dopo il grande successo della prima edizione, i Madracs, prima squadra regionale di hockey in carrozzina, hanno deciso di riproporre per il secondo anno di fila la staffetta benefica in loro favore “Metti il Turbo 12x1h”. Una formula già vista e rivista in mille diverse manifestazioni, quella della staffetta, (basti pensare a Telethon) che i Madracs hanno saputo ottimizzare, cucendola su misura rispetto ai loro obiettivi e alle loro effettive possibilità, e che ha portato domenica 29 maggio presso il parco “Ardito Desio” dei Rizzi, a Udine, oltre mille persone.
Mi permetto di raccontarla dal punto di vista di chi, come me e come gli altri ragazzi del consiglio e i genitori, ci ha messo il cuore e l’anima nell’organizzazione di un evento tanto grande per una piccola associazione di appena 30 soci.
In generale, il lavoro per l’organizzazione di un evento inizia molto tempo prima così anche noi, memori delle corse infinite fatte l’anno scorso per concludere tutto nei tempi previsti, decidiamo di prenderci in anticipo e pianificare tutte le scadenze per evitare di trovarci di nuovo con l’acqua alla gola.
A novembre parte tutto l’ingranaggio e vengono svolte per iniziare tutte le pratiche burocratiche: passano i mesi e, avendo avuto l’ok degli enti istituzionali, finalmente a fine febbraio è il momento di lanciare la notizia e procedere con la promozione e la stampa.
La sensazione di tranquillità, e di avere tutto sotto controllo e ben pianificato non tarda a svanire!
Come squadra di hockey in carrozzina, dal punto di vista sportivo, a febbraio ci mancava ormai solo la certezza matematica per qualificarci ai playoff nazionali di serie A2 per il secondo anno consecutivo: una quattro giorni di hockey ad alti livelli in quel di Lignano per giocarci la promozione nella serie maggiore con genitori e volontari al seguito.
Bene, per puro caso, qualche giorno dopo il lancio della nostra staffetta prevista per il 29 maggio, veniamo a sapere che i playoff si sarebbero svolti dal 26 al 28 maggio. E adesso che si fa? Non ci sono molte soluzioni, avanti tutta, abbiamo voluto la bicicletta? Ora si pedala… Peccato che sia un po’ come la salita dello Zoncolan in piena estate!
Cerchiamo di concentrare tutta l’organizzazione nei giorni antecedenti la partenza; non potremo fermarci ai festeggiamenti; alcuni genitori dovranno salire prima del termine delle gare per l’allestimento fisico dell’evento; sarà senza dubbio un tour de force, ma si può fare.
Il resto dell’organizzazione procede per il meglio, noi ragazzi abbiamo in mano il coordinamento generale, cercando di coniugarlo con gli impegni personali e delegando ad altri volontari eventuali compiti specifici. Si arriva così a una settimana dalla chiusura delle iscrizioni e, come dire, la gente si diverte a farci patire le pene dell’inferno: ci sono a mala pena cinque squadre effettivamente iscritte. Passano i giorni, a metà settimana sono 14. Se non arrivano altre conferme, sarà uno smacco non da poco. La tensione, la paura, la tristezza per aver investito tanto in termini di tempo, di impegno e di dedizione, per averci creduto davvero con tutto il cuore, si fanno strada. Ma da un momento all’altro suona il telefono, una chiamata, un sms, una mail, il campanello, un altro squillo… Aiutooo… I numeri delle squadre salgono vertiginosamente e in poco più di tre giorni si quadruplicano, domenica a mezzanotte scatta il gong: sono 79 le squadre iscritte alla seconda edizione di “Metti il Turbo 12x1h”.
Un record mai visto, un traguardo tanto desiderato, ma realisticamente insperato. Pieni di gioia e di euforia ci dedichiamo agli ultimi adempimenti e poi si parte per i playoff con la situazione pienamente sotto controllo, senza più paure o ansie.
E così si arriva al grande giorno, sveglia prestissimo. Alle 6.30 sono già pronta al parco Ardito Desio assieme ad altri volontari, al banco delle iscrizioni aspettando i responsabili di squadra per la consegna del kit di gara. Inizia così, in un parco di cemento illuminato dalle luci dell’alba, una 14 ore senza pause, di richieste, di carte da sistemare, di smistamento di persone alla ricerca della propria squadra, di urla per capirsi anche durante i concerti, di occhi aperti con gli stuzzicadenti, di sorrisi, di “grazie”, di “siete fantastici”, di “arrivederci al prossimo anno”, di tante magliette verdi di volontari.
Al termine della giornata, stanca morta, con appena la forza di muovere il joystick della carrozzina, mi sento felice con il cuore pieno di gioia. Siamo riusciti, ancora una volta, a creare un evento straordinario, siamo riusciti basandoci solamente sulle nostre forze a creare un evento che in molti si ricorderanno e che alla sua seconda edizione ha raddoppiato il numero degli iscritti, siamo riusciti a trasmettere l’allegria creando una giornata di festa per tutti. Non solo la corsa infatti, anche un fornitissimo chiosco gestito dalla pizzeria “Da Pierino”, il nostro fantastico mercatino di gadget e manufatti hand made e ben tre gruppi musicali che hanno suonato live, intrattenendo nel migliore dei modi il nostro pubblico: i “T-Bread”, i “4B Acoustic Trio” e i “Black Madrak”.
Questo era il nostro obiettivo: raccogliere fondi certo, farci conoscere senza dubbio, ma principalmente creare una giornata di festa, di divertimento per tutti, dove ognuno si sentisse a casa. Beh, possiamo dirlo: obiettivo raggiunto! La soddisfazione delle persone presenti, i tanti bambini che hanno partecipato colorando la giornata, i tanti complimenti ricevuti ci hanno ricompensato in un solo attimo di tutti gli sforzi profusi nei mesi precedenti a ribadire ancora una volta che la solidarietà può fare grandi cose!
Grazie di cuore a tutti voi che avete partecipato, ai miei compagni di consiglio che si sono imbarcati in questa avventura, ai nostri genitori che ci hanno sempre sostenuto e con loro grazie a tutti i volontari che si sono innamorati dei Madracs.