Un abbassamento complessivo della qualità della vita della famiglia, anche quando si è riusciti a dare continuità alle attività quotidiane. Una drastica riduzione delle relazioni sociali legata a un isolamento che è andato ben oltre i periodi di lockdown più severo. La percezione del peggioramento della propria salute e del proprio benessere psico-fisico, anche a prescindere dall'impatto della pandemia sui servizi socio-sanitari. Ansia, insicurezza e una visione negativa del proprio futuro. È questo, in sintesi, il quadro dell'impatto dell’emergenza Covid-19 sulle persone con gravi malattie neuromuscolari e le loro famiglie, al di là delle conseguenze sanitarie legate al coronavirus. Così come emerge da 52 interviste realizzate dalla UILDM di Udine ad altrettante persone con disabilità e loro caregiver. L'iniziativa rientra nel progetto “Non ti lascio solo”, realizzato anche grazie a un finanziamento ricevuto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, con cui l'associazione ha cercato di dare un ulteriore supporto alle persone con gravi malattie neuromuscolari e alle loro famiglie, attivando uno sportello di ascolto e dialogo e favorendo, nei casi in cui ne sia emerso il bisogno, l'avvio di un percorso di sostegno in collaborazione con una psicologa.
Per saperne di più basta andare sul nostro sito: https://udine.uildm.org/Non_ti_Lascio_solo_continua