L’accessibilità, il trasporto, gli insegnanti, i compagni: l’esperienza sui banchi di cinque alunni con disabilità di oggi e di ieri

Barriere architettoniche e accessibilità, il miraggio dello scuolabus e il problema del trasporto, il rapporto con insegnanti e compagni: sono questi i problemi con cui si misura quotidianamente il diritto allo studio delle persone con disabilità. Abbiamo chiesto a cinque nostri amici di raccontare la loro esperienza scolastica, in corso o passata, evidenziando gli ostacoli incontrati, ma anche quanto di buono si è fatto e si fa per dare a tutti la possibilità di studiare e formarsi insieme ai propri coetanei.

Luca

LUCA RIGONAT
“Correva l’anno 1990...”

Ho frequentato la scuola dal 1990 e, per motivi di salute, solo fino alla quarta superiore del liceo scientifico “A. Einstein” di Cervignano. Alle scuole elementari all’entrata c’era uno scivolo e la mia classe si trovava al piano terra. Alle medie dovevo salire al secondo piano per accedere ai laboratori ed hanno installato un servoscala. Le superiori si trovavano in un edificio tutto su un piano. Dalle elementari alle medie per andare a scuola usavo lo scuolabus comunale attrezzato. Per andare alle superiori, invece, non essendo scuola dell’obbligo per cui è previsto un servizio di trasporto, sono stato accompagnato dalla croce verde con un mezzo attrezzato.

Alle elementari e alle medie ho incontrato insegnanti e bidelli sensibili e disponibili, ho avuto anche la fortuna di trovare compagni di classe che mi hanno sempre aiutato e supportato fino alla fine delle medie.

Alle scuole superiori è stata più dura perché avevo meno ore di sostegno e molto era lasciato alla sensibilità, non sempre spiccata, del singolo.