Emergenza coronavirus: un messaggio dai giorni dell'isolamento
Era il 12 marzo scorso, quando ho scattato questa foto, e appena da 4 giorni eravamo in quarantena, tutta la macchina Italia veniva interrotta da un nemico letale, insidioso e, apparentemente, invisibile.
Vi devo dire la verità, inizialmente l'ho presa bene, forse perché comunque abituato, in passato, a dovermi confrontare coi miei problemi di salute che puntualmente mi stravolgevano la quotidianità. Durante questi isolamenti passati dovevo ridimensionare la mia vita e mettere in primo piano la salute, interagendo e avendo contatto fisico, però, con le persone che mi stavano vicino per non farmi "sprofondare".
Questa volta è ancora più duro; questo virus ha annullato ogni contatto sociale, ci ha reso distanti e, anche se le nuove tecnologie ci mettono a disposizione la possibilità di restare connessi e vicini virtualmente, mi risulta davvero difficile non abbracciare o, banalmente, salutare e bere un caffè con qualcuno.
Tutti noi avevamo, e anche io, nuovi progetti nei mesi avvenire e ora dobbiamo far fronte con la paura del "domani", con la paura che questo in realtà sia un incubo persistente del quale non sappiamo con certezza quando potremo sancire l'epilogo.
Nonostante questo sfogo, tutto ritornerà come prima, prima o poi, grazie soprattutto alla scienza. Sarà dura riprendere tutto e rialzarsi (io non mi rialzerò proprio, scusate la battuta), ma lo faremo con la forza di volontà con la quale ci siamo fermati!